John Biles, un ricercatore del Rochester Institute of Technology (USA) ed appassionato jazzista, ha ideato GenJam, un computer in grado di duettare dal vivo con suonatori jazz.
Funziona così:
le note soffiate nella tromba da Biles vengono catturate da un microfono e poi trasformate in impulsi digitali comprensibili al computer; attraverso un sintetizzatore, il computer risponde con altre sequenze.
Vi state chiedendo come GenJam ha imparato?
Nel corso degli anni il suo “maestro” digitava la ‘b’ (bad) per suoni cattivi e ‘g’ (good) per quelli buoni; poi, mediante un algoritmo genetico che reagisce all’ambiente, il computer ha acquisito l’esperienza per diventare bravissimo!