Nello scenario odierno, dal punto di vista della competitività imprenditoriale, l’Italia non sembra appartenere ai primi posti. Soprattutto con la grande concorrenza attuale la via di “”ri-uscita”” è la differenziazione ovvero puntare al miglioramento di beni e servizi.
Tra le varie soluzioni c’è quella di migliorare la qualità, i processi produttivi, ottimizzare e formare le risorse (aspetto sempre più spesso trascurato).
Per far rendere maggiormente gli elementi precedentemente indicati, è necessiario avere personale altamente specializzato che possa portare un valore aggiunto alla qualità aziendale.
Le aziende italiane non investono nelle risorse umane, nella loro formazione, nel loro accrescimento professionale e umano, ma sembra che l’unico obiettivo è il solo uso delle persone come “”semplici macchine””.
Molto spesso un dipendente viene visto come un peso per l’azienda e non come un guadagno ed un valore per essa.
Al di là di diversi modi di vedere il fenomeno, le aziende Italiane risultano tra le ultime anche come qualità e specializzazione, dovuto anche alla non specializzazione del personale interno.
Questo stesso problema è stato risolto ampiamente negli altri Paesi, sia investendo maggiormente sulle persone, formandole, offrendo corsi aggiornati, ore di tutoraggio ed affiancamento, avanzamento di carriera, ecc. ma soprattutto affiancando, al proprio personale, risorse esterne, ovvero persone specializzate in un campo che affiancano e partecipano alla vita dell’azienda.
Questo approccio consente maggiore dinamicità e maggiore qualità, con notevole risparmio anche dal punto di vista economico. Il punto di forza è l’outsourcing (appoggiarsi ad aziende esterne per determinate esigenze, anche per periodi limitati) ma la Pubblica Amministrazione e le piccole e medie imprese non dispongono ancora di sufficiente cultura e soprattutto della mentalità rivolta a tale soluzione.
Occorrerebbero politiche di alto livello per definire le linee guida per crescere, col supporto -ovviamente- di adeguati finanziamenti.
E’ necessario sapersi adeguare ai tempi ed oggi sembra vincente il modello basato sui servizi ed anche le piccole e medie imprese dovranno appoggiarsi a terzi, qualificati e già formati per le loro esigenze.