Li amiamo così tanto i nostri bambini! Faremmo di tutto per loro, affronteremmo ogni sacrificio, ci priveremmo di qualunque cosa…e invece a volte non li aiutiamo, ma li blocchiamo.
Nei miei 30 anni di lavoro con i bambini e coi loro genitori ho imparato che si può educare realmente alla libertà e alla felicità, a patto di conoscere alcune semplici regole di Natura.
Ecco 5 veloci e semplici consigli ai genitori per educare i figli.
1. TUO FIGLIO NON E’ TE
Smettila di cercare di fare di tuo figlio un tuo clone, non lo è! Non ha i tuoi stessi sogni, non ha le tue stesse attitudini, né desidera necessariamente ciò che desideri tu.
E’ assolutamente naturale che tu sogni per lui un futuro sereno, un lavoro che lo soddisfi e che lo remuneri, in modo tale che possa vivere una vita agiata. Quale genitore non vorrebbe questo? E’ nobile, è molto bello e fin qui è tutto Amore quel che dispensi.
Ma il COME realizzare questo…permettigli di sceglierlo, non pretendere di sceglierlo tu per lui!
Se sei avvocato…non dare per scontato che anche lui lo diventerà, e non dispiacerti se invece che diventare ingegnere (cosa che in qualche modo potresti accettare) decidesse che vuol fare il cuoco o il giardiniere.
Il mondo non ha bisogno solo di avvocati, ingegneri o medici…il mondo ha disperato bisogno di gente soddisfatta, che ama la propria vita, perché l’ha scelta. Ama tuo figlio fino al punto di lasciarlo libero di…non essere te.
2. LA COSA PIU’ IMPORTANTE DA FARE…E’ NON FARE
Tutti tendiamo a riempire la nostra e l’altrui vita di “impegni”.
Ci raccontiamo che vogliamo offrire il meglio ai nostri bambini, che vogliamo che sperimentino il più possibile sport differenti, attività differenti, in modo tale che possano scegliere…ma di solito siamo noi a scegliere per loro e scegliamo ciò che CI piacerebbe tanto loro amassero.
A volte, però, noi soffochiamo i bambini col FARE e non concediamo loro il tempo per ESSERE.
Come puoi fare a permettere a tuo figlio di “sbocciare”, lasciandogli lo spazio per manifestare i suoi talenti? Rimanendo, attento a accorto, ad OSSERVARE.
Se tuo figlio avrà il tempo di sperimentarsi, di scoprire se stesso e le sue doti, farà con gioia ed interesse ciò che più lo interesserà e quindi, con buona probabilità lo farà in modo eccellente. Nello stesso modo, crescendo ed entrando nel mondo del lavoro, sceglierà un lavoro che ama, per il quale ha talento ed attitudine. E sono proprio queste qualità che gli permetteranno di eccellere in quel che farà. Non sarebbe magnifico che tuo figlio, da adulto, andasse a lavorare fischiettando, avvertendo più lo stimolo che la fatica del lavoro? E potrà compiere la scelta giusta per lui perché tu gli hai dato il tempo per conoscersi.
Solo se gli concederai TEMPO potrà conoscere se stesso, scoprirsi…se tu gli organizzi ogni pomeriggio di ogni giorno della settimana…come potrà avere questa opportunità?
3. PERMETTI A TUO FIGLIO DI CONTATTARE LA NOIA
Nella vita moderna non lasciamo neanche ai bambini il tempo per annoiarsi!
Ed è una grande perdita…perché un bambino che si annoia è anche un bambino che è stimolato ad usare la fantasia, ad inventare, a trovare soluzioni per riempire in modo soddisfacente il suo tempo.
Non trovi che chi sviluppa queste doti possa diventare, nella sua vita adulta, un professionista capace di usare inventiva e senso pratico per risolvere situazioni problematiche?
4. NON SEI UN AMICO DI TUO FIGLIO, SEI IL SUO GENITORE
In questi ultimi vent’anni si sono rincorse teorie pedagogiche ed educative che hanno esaltato tutto e il contrario di tutto. Forse per bilanciare anni di relazioni genitoriali poco empatiche ed affettive, si è raggiunto il limite opposto, quello di considerarsi amici dei propri figli.
Anche in questo caso è la Natura a venirci in aiuto, in modo molto chiaro.
TU NON SEI UN AMICO DI TUO FIGLIO: TU SEI IL SUO GENITORE.
Questo non è opinabile, questo è un dato di realtà. I bambini hanno bisogno di modelli da seguire, hanno bisogno di adulti dei quali possano percepire la forza e sperimentare la coerenza. Nella sua costituzionale fragilità (un bambino senza un adulto che si occupi di lui non sopravvive) il bambino ha bisogno di “sentire” ad ogni livello di sé che della sua mamma, del suo papà, lui può fidarsi, perché è forte, più forte di lui!
Quindi non sentirti un genitore all’antica se stabilisci che tu e tuo figlio siete su due piani diversi, per il suo e per il tuo bene!
Inoltre quei bambini che imparano a rispettare l’autorità genitoriale, sapranno a loro volta diventare adulti normativi, strutturati e in modo naturale potranno esser riconosciuti e rispettati in ogni contesto della loro vita, anche in quello lavorativo.
5. NON MOLTE PAROLE…MA FATTI
Ma ciò che più di tutto tuo figlio farà in ogni istante…è osservarti, imitarti, credere incondizionatamente in te.
Questo non vuol dire tu debba esser perfetta/o…ma vuol dire che il primo esempio di persona realizzata, felice di ciò che è e di ciò che fa…per tuo figlio sei proprio tu.
Non c’è bisogno di FARE molto…ma molto bisogno c’è di ESSERE.
Col nostro agire di tutti i giorni noi insegniamo ai nostri bambini la correttezza, la coerenza, il valore delle cose, del tempo…
E allora, ti prego, sii un adulto felice!
Ritagliati del tempo per te, per verificare se la strada che stai percorrendo è davvero quella che desideri…perché tuo figlio ti osserva e impara da te.
Non aver paura di mostrare la tua tristezza, quando si presenterà…perché nel vedere te triste, saprà che anche lui ha il diritto di esprimere la sua tristezza, se mai si presenterà.
E se sei davvero coraggioso…piangi.
Non nascondere le lacrime, non far credere a tuo figlio che siano un segno di debolezza…autorizzalo a poterle versare, perché ha visto te farlo.
Pratica Bellezza, nelle forme che ti sono più congeniali…dipingi, canta, vai a cavallo, passeggia nei boschi, leggi!! Non chiedere a lui di farlo, mostragli che tu lo fai!
Leggi con lui, leggi per lui…non c’è cosa più bella di scivolar nel sonno accompagnati dalla voce di mamma o papà…perché sai che non può che condurti in un luogo sicuro.
Torna bambino, insieme a tuo figlio…leggi le fiabe.
Comincia a leggerle per lui…poi, e se vuoi scommettiamo, scoprirai che le stai leggendo anche per te…per dare ancora una volta una carezza al bambino che eri, per visitare luoghi magici nei quali si affrontano prove estreme…ma poi si esce più forti e più saggi.
Trasforma i tuoi figli in ARTISTI della vita…con un po’ di Zen
Voglio riportarti un esempio pratico di un lavoro svolto in stretta collaborazione coi bambini stessi che hanno contribuito, esprimendo preferenze e gradimento, alle illustrazioni e al formato del mio libro “21 Piccole Storie Zen“.
(vedi esempio qui sotto)
Offrire ai bambini una conoscenza semplice e basilare del pensiero zen, attraverso storie avvincenti, inconsuete e divertenti, aiuta anche noi adulti a riflettere.
Le 21 piccole storie zen sono solo un esempio di come, anche le fiabe che FORMANO i bambini devono essere scritte oltre che “tramandate oralmente”. E sono scritte col linguaggio semplice e immediato della favola, che permette di far conoscere ai bambini i ricchi valori universali, reinseriti in un contesto culturale più vicino alla loro realtà di vita.
Ora, leggi e sogna…e poi torna nel mondo ad ESSERE…padre…madre…te!